domenica 26 luglio 2015

Recensione: La porta oscura di David Lozano

La porta oscura. Il viaggiatoreLa porta oscura. Il viaggiatore by David Lozano
My rating: 3 of 5 stars

Inizia bene poi via via si perde in cliché e stereotipi da B-Movie di bassa categoria. Si nota l'influenza Bartoniana e credo anche di Neil Gaiman, ma il tutto si riduce poi notevolmente fino a diventare un Diario del Vampiro o un Twilight qualunque. Libro pesantuccio, troppe pagine, anzi molte pagine di troppo. Una serie di inutili vuoti riempiti nel miglior modo possibile, con una trama incastrata a forza come se il libro non avesse una vera e propria fine. Ad ogni modo odio i libri che superano le 300 pagine e questo con le sue quasi 700 pagine è , almeno personalmente , un mattoncino poco godibile e molto acerbo sotto il profilo narrativo. Una prova discreta per Lozano, che comunque ha avuto notevole successo con questo libro, ma poco matura almeno per il momento , almeno per quanto mi riguarda.

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Recensione: La libreria di Penelope Fitzgerald

La libreriaLa libreria by Penelope Fitzgerald
My rating: 2 of 5 stars

Noioso, inconsistente , senza margini , lento. Descrizione quasi nulla e quando c'è é caotica, ed uno stile narrativo lento che scimmiotta ( malissimo) quello inglese di fine 800. Un'ambientazione così vacua da non far capire dove e quando si stesse svolgendo la storia. Brutto, davvero brutto. Non una lettura che consiglierei.

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domenica 16 marzo 2014

Recensione: Nei boschi eterni di Fred Vargas

Nei boschi eterni (Commissaire Adamsberg, #7)Nei boschi eterni by Fred Vargas
My rating: 5 of 5 stars

Come Adamsberg anche io sono molto naif al punto che ho letto tutta la sua saga in maniera caotica, partendo dal centro, andando a ritroso, ritornando avanti per poi finire dove tutto ebbe inizio. Non male , in pieno stile Adamsberg. Fred Vargas è geniale, ti porta dove vuoi, ti fa oscillare fra realtà e incubo, fra sogno e superstizione, fra vita e morte, per tutto il tempo che vuole e come vuole. Parte sempre arrancando, poi è la classica inondazione primaverile che parte da lontano e ti arriva silenziosa addosso in una giornata di sole.
Certo i suoi finali sono quasi sempre forzati, a volte semplici altre un po' troppo empirici e poco pratici, ma in questo momento, al mondo, nessuno scrive thriller polizieschi come lei. Agatha Christie sarebbe fiera di questa francese molto poco simpatica e politicamente molto criticata, ma con un dono innato che nessuno potrà mai toglierle.
Nei Boschi eterni, è l'inizio della saga del commissario Adamsberg. Un crescendo di vicende collegate e scollegate allo stesso tempo. Un intreccio di vite, dolori e morti, più o meno simili tutte legate insieme da un filo invisibile tanto reale quanto onirico e magico. E se pensate che l'orrore o la superstizione siano causa di tutto, potreste alla fine pensare che il vero orrore è solo nella nostra mente e la nostra mente genera i peggiori mostri. Questo libro è da leggere, punto e basta.


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