Tempi glaciali by Fred Vargas
My rating: 4 of 5 stars
Sarò sincero, se non avessi trovato una chiave di lettura particolare, il libro non mi sarebbe piaciuto come quelli precedenti. Ma la Vargas in questa nuova storia di Adamasberg aveva qualcosa da dire e attraverso le parole e sotto mentite spoglie di un "semplice thriller", ha nascosto un pensiero che spesso è uscito nei suoi libri ma che stavolta ha oltrepassato i limiti autoimposti , probabilmente dall'autrice.
Una sottile linea che attraversa la storia, con il potere che sfrutta le debolezze umane, con le convinzioni dell'uomo che vengono di colpo smontate. Ed è proprio sulla debolezza dell'essere umano e sul potere che riesce sempre a sopraffare e a nascondersi, che si racchiude molto del pensiero di Fred Vargas in questo suo ultimo lavoro. Molta cura nella costruzione della trama e dei dettagli, meno misterioso del solito e forse con un'Adamsberg più "piatto" rispetto ad altre storie in cui il commissario era protagonista assoluto. Altro parallelo con in passato storico introdotto all'interno del racconto, ed altra chiave di lettura, questa volta più intima e personale, dove la fiducia viene scalfita.
Rispetto alle avventure passate scritte dalla Vargas e nonostante un lavoro ricostruttivo importante, la storia risulta un po' caotica e meno scorrevole delle precedenti. Tuttavia, Tempi Glaciali, è di gran lunga il miglior thriller letto quest'anno e merita in pieno di essere promosso e consigliato.
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venerdì 11 settembre 2015
lunedì 3 agosto 2015
Recensione: Assassino senza volto di Henning Mankell
Assassino senza volto by Henning Mankell
My rating: 4 of 5 stars
Straordinario Mankell. Avevo già letto il suo secondo libro I Cani di Riga e lo avevo trovato particolarmente intrigante anche se pesante. Assassino senza volto è la prima opera riguardante il Commissario Wallander, le atmosfere sono fredde, cupe, con una sottilissima ironia di fondo che però non prende mai vero corpo durante la lettura. Rispetto altri libri del genere, ho trovato Assassino senza voltoè un libro interessante, l'autore è riuscito da subito ad appassionarmi. E' una dote molto rara quella di alcuni scrittori di gialli o thriller, di riuscire ad attirare l'attenzione del proprio lettore dopo poche pagine, senza dilungarsi in ampi preamboli, o in troppi intrighi a volte, quasi a confondere il lettore più che a creare fili logici e angoli oscuri che possano davvero ricreare pathos. L'importanza dell'attesa non deve stancare anzi deve permettere di attivare quel meccanismo che tutti i giallisti lettori adoperano , di immedesimarsi nel personaggio principale che spesso è un commissario o un detective per cui seguire un labile filo logico senza dover rincorrere amenità e assurdità di ogni genere e tipo.
Sullo sfondo del classico giallo, è evidente il senso di abbandono, la vecchiaia , l'amore, la morte, il razzismo, in una parola sola : indifferenza!
Chi disprezza i gialli, dovrebbe leggere , a volte , oltre la mera equazione commissario-assassino , perché chi sa scrivere , è capace di inserire anche all'interno di un thriller poliziesco, elementi di alta letteratura e nobili pensieri.
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My rating: 4 of 5 stars
Straordinario Mankell. Avevo già letto il suo secondo libro I Cani di Riga e lo avevo trovato particolarmente intrigante anche se pesante. Assassino senza volto è la prima opera riguardante il Commissario Wallander, le atmosfere sono fredde, cupe, con una sottilissima ironia di fondo che però non prende mai vero corpo durante la lettura. Rispetto altri libri del genere, ho trovato Assassino senza voltoè un libro interessante, l'autore è riuscito da subito ad appassionarmi. E' una dote molto rara quella di alcuni scrittori di gialli o thriller, di riuscire ad attirare l'attenzione del proprio lettore dopo poche pagine, senza dilungarsi in ampi preamboli, o in troppi intrighi a volte, quasi a confondere il lettore più che a creare fili logici e angoli oscuri che possano davvero ricreare pathos. L'importanza dell'attesa non deve stancare anzi deve permettere di attivare quel meccanismo che tutti i giallisti lettori adoperano , di immedesimarsi nel personaggio principale che spesso è un commissario o un detective per cui seguire un labile filo logico senza dover rincorrere amenità e assurdità di ogni genere e tipo.
Sullo sfondo del classico giallo, è evidente il senso di abbandono, la vecchiaia , l'amore, la morte, il razzismo, in una parola sola : indifferenza!
Chi disprezza i gialli, dovrebbe leggere , a volte , oltre la mera equazione commissario-assassino , perché chi sa scrivere , è capace di inserire anche all'interno di un thriller poliziesco, elementi di alta letteratura e nobili pensieri.
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sabato 1 agosto 2015
Recensione: Scorre la Senna di Fred Vargas
Scorre la Senna by Fred Vargas
My rating: 5 of 5 stars
Inevitabilmente 5 stelle. Aspettando una nuova storia di Adamsberg o dei tre evangelisti, preso da un attacco di "vargasite" acuta, ho letto questo mini libro, 3 racconti brevi di Fred Vargas con protagonista Adamsberg e il suo assistente Danglard. Tre racconti di breve durata ma come sempre ipnotici, assurdi, inusuali come sempre accade quando c'è il commissario di mezzo.
Nell'attesa di una nuova grande storia, un piccolo aperitvo piacevole.
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My rating: 5 of 5 stars
Inevitabilmente 5 stelle. Aspettando una nuova storia di Adamsberg o dei tre evangelisti, preso da un attacco di "vargasite" acuta, ho letto questo mini libro, 3 racconti brevi di Fred Vargas con protagonista Adamsberg e il suo assistente Danglard. Tre racconti di breve durata ma come sempre ipnotici, assurdi, inusuali come sempre accade quando c'è il commissario di mezzo.
Nell'attesa di una nuova grande storia, un piccolo aperitvo piacevole.
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mercoledì 29 luglio 2015
Recensione: Sotto i venti di Nettuno di Fred Vargas
Sotto i venti di Nettuno by Fred Vargas
My rating: 4 of 5 stars
Molto molto "giallo" rispetto a tutti gli altri. Più pathos, più ambiguità, una esagerata voglia di "puzzle del thriller". Ci sarà voluto molto tempo a Fred Vargas una volta sparpagliati i pezzi del puzzle, per rimetterli insieme e fare in modo di farli combaciare alla perfezione. In alcuni momenti forse esagera, ma poi effettivamente tutto prende la solita piega dei libri dell'autrice. Non è facile scollarsi dalle pagine, se solo lasci per dormire o per andare a lavoro, durante la notte o il resto della giornata hai in mente solo le pagine che non hai ancora letto, sintomo che il "sistema Vargas" funziona sempre e in ogni caso. Aspetto con ansia una nuova opera della scrittrice francese, perché so per certo che non sarà uno di quei libri acquistati , iniziati e abbandonati dopo qualche pagina.
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My rating: 4 of 5 stars
Molto molto "giallo" rispetto a tutti gli altri. Più pathos, più ambiguità, una esagerata voglia di "puzzle del thriller". Ci sarà voluto molto tempo a Fred Vargas una volta sparpagliati i pezzi del puzzle, per rimetterli insieme e fare in modo di farli combaciare alla perfezione. In alcuni momenti forse esagera, ma poi effettivamente tutto prende la solita piega dei libri dell'autrice. Non è facile scollarsi dalle pagine, se solo lasci per dormire o per andare a lavoro, durante la notte o il resto della giornata hai in mente solo le pagine che non hai ancora letto, sintomo che il "sistema Vargas" funziona sempre e in ogni caso. Aspetto con ansia una nuova opera della scrittrice francese, perché so per certo che non sarà uno di quei libri acquistati , iniziati e abbandonati dopo qualche pagina.
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Rcensione: Io sono il tenebroso di Fred Vargas
Io sono il tenebroso by Fred Vargas
My rating: 5 of 5 stars
Non ho davvero più parole per descrivere le opere di Fred Vargas. In particolare questo libro, ultimo atto in senso cronologico della saga dei Tre Evangelisti, ha un ritmo pressante fin dall'inizio. Non lascia scampo al lettore accanito della Vargas. Interessante , meno misterioso degli altri due capitoli precedenti, semplice ma appassionante. Ottima la caratterizzazione di uno dei personaggi principali. Se ci fossero gli Oscar anche per i personaggi dei libri, uno di questi avrebbe vinto di sicuro quello come attore non protagonista. Capirete da soli chi sia il personaggio in questione.
Il libro scorre via in modo gradevole ed è davvero impossibile staccarsi dalle pagine. Personalmente trovo che sia uno dei migliori libri della Vargas che in questo più che in altri, ha raccontato la storia in modo asciutto e con meno fronzoli, anche se tutte le opere della scrittrice sono più o meno di ottima fattura,questa sembra essere stata quella più intima e diretta.
Consiglio a tutti questa lettura.
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My rating: 5 of 5 stars
Non ho davvero più parole per descrivere le opere di Fred Vargas. In particolare questo libro, ultimo atto in senso cronologico della saga dei Tre Evangelisti, ha un ritmo pressante fin dall'inizio. Non lascia scampo al lettore accanito della Vargas. Interessante , meno misterioso degli altri due capitoli precedenti, semplice ma appassionante. Ottima la caratterizzazione di uno dei personaggi principali. Se ci fossero gli Oscar anche per i personaggi dei libri, uno di questi avrebbe vinto di sicuro quello come attore non protagonista. Capirete da soli chi sia il personaggio in questione.
Il libro scorre via in modo gradevole ed è davvero impossibile staccarsi dalle pagine. Personalmente trovo che sia uno dei migliori libri della Vargas che in questo più che in altri, ha raccontato la storia in modo asciutto e con meno fronzoli, anche se tutte le opere della scrittrice sono più o meno di ottima fattura,questa sembra essere stata quella più intima e diretta.
Consiglio a tutti questa lettura.
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domenica 16 marzo 2014
Recensione: Nei boschi eterni di Fred Vargas
Nei boschi eterni by Fred Vargas
My rating: 5 of 5 stars
Come Adamsberg anche io sono molto naif al punto che ho letto tutta la sua saga in maniera caotica, partendo dal centro, andando a ritroso, ritornando avanti per poi finire dove tutto ebbe inizio. Non male , in pieno stile Adamsberg. Fred Vargas è geniale, ti porta dove vuoi, ti fa oscillare fra realtà e incubo, fra sogno e superstizione, fra vita e morte, per tutto il tempo che vuole e come vuole. Parte sempre arrancando, poi è la classica inondazione primaverile che parte da lontano e ti arriva silenziosa addosso in una giornata di sole.
Certo i suoi finali sono quasi sempre forzati, a volte semplici altre un po' troppo empirici e poco pratici, ma in questo momento, al mondo, nessuno scrive thriller polizieschi come lei. Agatha Christie sarebbe fiera di questa francese molto poco simpatica e politicamente molto criticata, ma con un dono innato che nessuno potrà mai toglierle.
Nei Boschi eterni, è l'inizio della saga del commissario Adamsberg. Un crescendo di vicende collegate e scollegate allo stesso tempo. Un intreccio di vite, dolori e morti, più o meno simili tutte legate insieme da un filo invisibile tanto reale quanto onirico e magico. E se pensate che l'orrore o la superstizione siano causa di tutto, potreste alla fine pensare che il vero orrore è solo nella nostra mente e la nostra mente genera i peggiori mostri. Questo libro è da leggere, punto e basta.
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My rating: 5 of 5 stars
Come Adamsberg anche io sono molto naif al punto che ho letto tutta la sua saga in maniera caotica, partendo dal centro, andando a ritroso, ritornando avanti per poi finire dove tutto ebbe inizio. Non male , in pieno stile Adamsberg. Fred Vargas è geniale, ti porta dove vuoi, ti fa oscillare fra realtà e incubo, fra sogno e superstizione, fra vita e morte, per tutto il tempo che vuole e come vuole. Parte sempre arrancando, poi è la classica inondazione primaverile che parte da lontano e ti arriva silenziosa addosso in una giornata di sole.
Certo i suoi finali sono quasi sempre forzati, a volte semplici altre un po' troppo empirici e poco pratici, ma in questo momento, al mondo, nessuno scrive thriller polizieschi come lei. Agatha Christie sarebbe fiera di questa francese molto poco simpatica e politicamente molto criticata, ma con un dono innato che nessuno potrà mai toglierle.
Nei Boschi eterni, è l'inizio della saga del commissario Adamsberg. Un crescendo di vicende collegate e scollegate allo stesso tempo. Un intreccio di vite, dolori e morti, più o meno simili tutte legate insieme da un filo invisibile tanto reale quanto onirico e magico. E se pensate che l'orrore o la superstizione siano causa di tutto, potreste alla fine pensare che il vero orrore è solo nella nostra mente e la nostra mente genera i peggiori mostri. Questo libro è da leggere, punto e basta.
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giovedì 24 ottobre 2013
Recensione: il delitto di compare Boniface di Guy de Maupassant
Il Delitto di compare Boniface by Guy de Maupassant
My rating: 5 of 5 stars
Ogni volta che leggo Guy de Maupassant capisco la differenza abissale che passa fra uno "Scrittore" e uno "scrittore"...
Maupassant come un pittore in un raptus di creatività, faceva schizzi di vita quotidiana, cronaca mondana ma anche intima, piccole sfumature di normalità mai banale. Traeva il meglio da ciò che lo circondava, da quello che gli accadeva o che accadeva ad altri. Non infarciva le sue opere di mille pagine, non coloriva più di tanto i suoi dialoghi. Asciutto, diretto e con tutto ciò creativo. Leggete Maupasant perchè non ve ne pentirete.
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My rating: 5 of 5 stars
Ogni volta che leggo Guy de Maupassant capisco la differenza abissale che passa fra uno "Scrittore" e uno "scrittore"...
Maupassant come un pittore in un raptus di creatività, faceva schizzi di vita quotidiana, cronaca mondana ma anche intima, piccole sfumature di normalità mai banale. Traeva il meglio da ciò che lo circondava, da quello che gli accadeva o che accadeva ad altri. Non infarciva le sue opere di mille pagine, non coloriva più di tanto i suoi dialoghi. Asciutto, diretto e con tutto ciò creativo. Leggete Maupasant perchè non ve ne pentirete.
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mercoledì 23 ottobre 2013
Recensione: The Restorer: La signora dei cimiteri di Amanda Stevens
The Restorer: La signora dei cimiteri by Amanda Stevens
My rating: 4 of 5 stars
Avete il blocco del lettore? Bene questo libro fa al caso vostro. Molto ritmo, buon pathos, un thriller fra il psicologico e il parapsicologico, che ripercorre lo stile vittoriano alternando momenti crudi e reali, a fantasia orrorifica con piccole note sentimentali e romantiche che fortunatamente non sfociano nello stile Twilight che mi avrebbe fatto chiudere il libro dopo poche pagine. Invece é una storia ben costruita, e la scrittrice ha trovato anche un bel filone letterario arricchendolo con una scrittura leggera e veloce. Nessun concetto elevato o pensiero profondo, una semplice storia horror, fra riti segretii, fantasmi e assassini. Una piacevole lettura nera senza pretese.
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My rating: 4 of 5 stars
Avete il blocco del lettore? Bene questo libro fa al caso vostro. Molto ritmo, buon pathos, un thriller fra il psicologico e il parapsicologico, che ripercorre lo stile vittoriano alternando momenti crudi e reali, a fantasia orrorifica con piccole note sentimentali e romantiche che fortunatamente non sfociano nello stile Twilight che mi avrebbe fatto chiudere il libro dopo poche pagine. Invece é una storia ben costruita, e la scrittrice ha trovato anche un bel filone letterario arricchendolo con una scrittura leggera e veloce. Nessun concetto elevato o pensiero profondo, una semplice storia horror, fra riti segretii, fantasmi e assassini. Una piacevole lettura nera senza pretese.
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martedì 4 settembre 2012
Recensione: La cavalcata dei morti ed. Einaudi
Meno entusiasmante di altri suoi romanzi, ma Fred Vargas riesce sempre a tenerti incollato alle pagine dei suoi libri. Solito cliché, che in ogni caso funziona sempre bene, un po' lento in alcune fasi, ma con impennate degne di nota. La struttura poco complessa rende la lettura facile e godibile e la trama riesce a conquistare il lettore fin dalle prime pagine.
Si sorvola un po' tutto in questo thriller. Violenze familiari, raccomandazioni che sfiorano la corruzione, poteri forti che tentano di schiacciare pesci piccoli. L'anima rivoluzionaria della Vargas che seppur velatamente esce sempre allo scoperto. Un altro ottimo lavoro che consiglio vivamente di leggere.
Brossura 428 Pagine /
Edizione: 1 /
ISBN-10: 8806209752 /
ISBN-13: 9788806209759 /
Editore: Einaudi
Si sorvola un po' tutto in questo thriller. Violenze familiari, raccomandazioni che sfiorano la corruzione, poteri forti che tentano di schiacciare pesci piccoli. L'anima rivoluzionaria della Vargas che seppur velatamente esce sempre allo scoperto. Un altro ottimo lavoro che consiglio vivamente di leggere.
lunedì 3 settembre 2012
Recensione: Il bizzarro museo degli orrori ed. Newton Compton
Nonostante ci sia della genialità nella costruzione della storia, il racconto sembra stentato e privo di interesse. Lento all'inizio e con più ritmo verso la fine, la storia non scorre come dovrebbe. Si toccano temi interessanti, attuali e macabri ma il tutto è strutturato in modo da non far sembrare questi temi pesanti e certamente fanno riflettere certi concetti. Di buono questo romanzo ha proprio di raccontare storie macabre ma attuali e vicine alla realtà, in modo semplice, grottesco ed irreale. Non è un capolavoro, non è da buttare, ma mi aspettavo molto di più da Rhodes da tutti additato come astro nascente. Nel complesso nulla di eccezionale.
Brossura 256 Pagine / Edizione: 1 / ISBN-10: 885413113X / ISBN-13: 9788854131132 / Editore: Newton Compton
Brossura 256 Pagine / Edizione: 1 / ISBN-10: 885413113X / ISBN-13: 9788854131132 / Editore: Newton Compton
Recensione: Prima di morire addio ed. Einaudi
Forse meno bello di altri racconti della Vargas, ma come sempre affascinante, accattivante e frenetico. Con la semplicità che contraddistingue Fred Vargas, questo soft thriller riesce ad appassionare e si fa leggere con molta velocità. La vena polemica verso il nostro paese e verso la Chiesa è tangibile, ma il tutto non stona con la trama che in ogni caso è ben sviluppata. Come sempre geniale, ironica e decadente, anche stavolta, seppur meno di altre, Fred Vargas azzecca tutto o quasi e riesce a regalarci qualche buona oretta di buone letture. Consigliato.
Brossura 196 Pagine / Edizione: 1 / ISBN-10: 8866213047 / ISBN-13: 9788866213048 / Editore: Einaudi
Brossura 196 Pagine / Edizione: 1 / ISBN-10: 8866213047 / ISBN-13: 9788866213048 / Editore: Einaudi
mercoledì 29 agosto 2012
Recensione: American Gods ed. Mondadori
Non è da molto che leggo Neil Gaiman, ma da subito è diventato uno dei miei autori preferiti. American Gods è un romanzo molto profondo. Come spesso accade con Gaiman dietro l'alone di mistero in salsa fantasy, si celano sempre intuizioni brillanti e sensazioni forti.
Non è un libro normale e quindi anche la recensione non deve essere normale. Della caratterizzazione dei personaggi o dei luoghi per questa volta non me ne i porta nulla. Importa invece del contenuto della trama, fitta di dialoghi, onirica ma maledettamente aderente alla realtà. E' infatti il tradimento il vero protagonista del romanzo. Passa quindi in secondo piano tutto. Amore tradito, amicizia tradita, ma in ogni caso sempre un alto senso del rispetto anche in condizioni in cui forse non se ne dovrebbe avere.
Dei antichi, dei nuovi. Fatti di sacrifici. Di sangue, di vita vissuta male, di non-vita. Si è morti anche senza essere morti, e si può essere molto vivi anche in punto di morte. Come spesso accade , Gaiman semina indizi, anche per futuri libri, tutto si miscela. Il cattivo diventa buono, il buono diventa il cattivo, la morte diventa vita e la vita diventa morte. Non è mai evidente dove inizia la fantasia e finisce la realtà e viceversa. Ed è questa la grandezza di Gaiman, grazie al quale, una volta finito un suo libro, dentro di te rimane il desiderio che in parte qualcosa sia vera per cui non resta che leggere ancora, leggere ancora Gaiman , abbandonandosi nel suo mondo, un mondo fatto di stranezze ed irrealtà, che incontriamo giornalmente nella vita reale senza riconoscerle perché noi sappiamo guardare "dietro le quinte" troppo impegnati ad essere sul palco a recitare la nostra vita che poi è quasi sempre quella di un altro.
Brossura 523 Pagine /
Edizione: 1 /
ISBN-10: 8804520833 /
ISBN-13: 9788804520832 /
Editore: A. Mondadori
Non è un libro normale e quindi anche la recensione non deve essere normale. Della caratterizzazione dei personaggi o dei luoghi per questa volta non me ne i porta nulla. Importa invece del contenuto della trama, fitta di dialoghi, onirica ma maledettamente aderente alla realtà. E' infatti il tradimento il vero protagonista del romanzo. Passa quindi in secondo piano tutto. Amore tradito, amicizia tradita, ma in ogni caso sempre un alto senso del rispetto anche in condizioni in cui forse non se ne dovrebbe avere.
Dei antichi, dei nuovi. Fatti di sacrifici. Di sangue, di vita vissuta male, di non-vita. Si è morti anche senza essere morti, e si può essere molto vivi anche in punto di morte. Come spesso accade , Gaiman semina indizi, anche per futuri libri, tutto si miscela. Il cattivo diventa buono, il buono diventa il cattivo, la morte diventa vita e la vita diventa morte. Non è mai evidente dove inizia la fantasia e finisce la realtà e viceversa. Ed è questa la grandezza di Gaiman, grazie al quale, una volta finito un suo libro, dentro di te rimane il desiderio che in parte qualcosa sia vera per cui non resta che leggere ancora, leggere ancora Gaiman , abbandonandosi nel suo mondo, un mondo fatto di stranezze ed irrealtà, che incontriamo giornalmente nella vita reale senza riconoscerle perché noi sappiamo guardare "dietro le quinte" troppo impegnati ad essere sul palco a recitare la nostra vita che poi è quasi sempre quella di un altro.
giovedì 9 agosto 2012
Recensione: Il Monaco ed. Bompiani
E' un capolavoro del suo tempo. Intrighi e misteri ambientati in un'epoca oscura e tetra, avvilita dall'Inquisizione, presa d'assedio dalla superstizione, dilaniata dalla violenza e dall'orrore. C'è davvero tutto in questo romanzo, non manca nulla. Nonostante la trama sia piena di intrecci, la lettura è scorrevole e gradevole. Per tutto il racconto l'occulto è presente ma non si vede, fino a quando non sfocia in tutta la sua potenza surreale e terrifica. Per gli amanti del romanzo "gotico" una lettura immancabile.
Brossura: 324 Pagine /
ISBN-10: 8845246892 /
ISBN-13: 9788845246890 /
Editore: Bompiani
martedì 7 agosto 2012
Recensione: Il circo maledetto ed. Newton Compton
Quando ci si vuole cimentare nel romanzo vittoriano, non basta una storia pseudo intrigante, violenza, disagio, qualche colpo da Grand Guignol per farne un romanzo ben riuscito. Tutt'altro, Il circo maledetto (che titolone...), è un libro caotico, mal assemblato, finto.
Ho davvero poco da dire a tal riguardo, basta vedere quanto ci abbia messo per terminarlo. Non lo consiglio.
Copertina rigida 336 Pagine /
Edizione: 1 /
ISBN-10: 8854122238 /
ISBN-13: 9788854122239 /
Editore: Newton Compton
Ho davvero poco da dire a tal riguardo, basta vedere quanto ci abbia messo per terminarlo. Non lo consiglio.
giovedì 2 agosto 2012
Recensione: La notte degli innocenti ed. Piemme
Davvero interessante il romanzo della Moss. Una struttura lineare ma godibile, si legge di getto ed a tratti commuove. Un romanzo sui sentimenti, sulla paura di vivere anzi di sopravvivere agli affetti. IL senso di costrizione e liberazione percepibile fin dall'inizio, e in questa dicotomia si evolve la storia, delicata e allo stesso tempo tetra. Davvero brava la Moss nel descrivere persone e ambienti in modo minuzioso senza appesantire il racconto. Un ottimo romanzo che consiglio sicuramente di leggere.
Copertina rigida 224 Pagine / Edizione: 1 / ISBN-10: 8856615908 / ISBN-13: 9788856615906 / Editore: Piemme
Copertina rigida 224 Pagine / Edizione: 1 / ISBN-10: 8856615908 / ISBN-13: 9788856615906 / Editore: Piemme
Recensione: La trilogia Adamsberg ed. Einaudi
Non comprerò mai più una trilogia messa tutta insieme in un solo volume. È stancante, ne leggi tre ma alla fine sembra uno, in special modo con Fred Vargas ed il suo personaggio meglio riuscito Adamsberg.
Divertenti,freschi, interessanti, chiamarli thriller o gialli significa sminuire le opere della Vargas e la stessa scrittrice. Dei tre la storia più divertente è L'uomo a rovescio, quella più interessante Parti in fretta e non tornare dove la maturità della scrittrice viene a galla in tutta la sua bontà . La prima storia invece L'uomo dei cercgi azzurri, da l'impronta di come saranno tutte le altre storie, senza peró avere ancora quella forza che nei successivi romanzi, Fred Vargas manifesta grandiosamente. Non a caso questa trilogia fu definita caso letterario. Consiglio Fred Vargas e non solo questa trilogia, non c'è da pentirsene.
Brossura 916 Pagine /
Edizione: 1 /
ISBN-10: 8806198521 /
ISBN-13: 9788806198527 /
Editore: Einaudi
Divertenti,freschi, interessanti, chiamarli thriller o gialli significa sminuire le opere della Vargas e la stessa scrittrice. Dei tre la storia più divertente è L'uomo a rovescio, quella più interessante Parti in fretta e non tornare dove la maturità della scrittrice viene a galla in tutta la sua bontà . La prima storia invece L'uomo dei cercgi azzurri, da l'impronta di come saranno tutte le altre storie, senza peró avere ancora quella forza che nei successivi romanzi, Fred Vargas manifesta grandiosamente. Non a caso questa trilogia fu definita caso letterario. Consiglio Fred Vargas e non solo questa trilogia, non c'è da pentirsene.
domenica 29 luglio 2012
Recensione: La mappa di pietra ed. TEA
Rollins è un genio e non c'é alcun paragone proponibile con altri scrittori tipo Dan Brown per intenderci. Peccato che fino alla fine sono stato indeciso se mettere 3 stelle o 4 e ne spiego il motivo.
Il racconto come nella migliore tradizione di Rollins tiene incollati dalle prime alle ultime pagine il lettore, che non riesce proprio a staccare gli occhi da queste. Purtroppo Rollins in questo libro ha messo troppe situazioni molte delle quali al limite ingolfando un po' la trama e rendendo la storia in alcuni punti, caotica e poco plausibile. Di certo ci sono anche cose ottime una fra tutti questa capacitá ormai consolidata di James Rollins di possedere l'attitudine di rapire il lettore da subito immergendolo nella storia e rendendo i propri personaggi facili da immaginare anche senza un'eccessiva caratterizzazione.
I pregi sono di gran lunga maggiori dei difetti e quindi consiglio la lettura di questo libro a chi ama l'avventura e il mistero.
Brossura 496 Pagine /
Edizione: 1 /
ISBN-10: 8850215177 /
ISBN-13: 9788850215171 /
Editore: Tea
Il racconto come nella migliore tradizione di Rollins tiene incollati dalle prime alle ultime pagine il lettore, che non riesce proprio a staccare gli occhi da queste. Purtroppo Rollins in questo libro ha messo troppe situazioni molte delle quali al limite ingolfando un po' la trama e rendendo la storia in alcuni punti, caotica e poco plausibile. Di certo ci sono anche cose ottime una fra tutti questa capacitá ormai consolidata di James Rollins di possedere l'attitudine di rapire il lettore da subito immergendolo nella storia e rendendo i propri personaggi facili da immaginare anche senza un'eccessiva caratterizzazione.
I pregi sono di gran lunga maggiori dei difetti e quindi consiglio la lettura di questo libro a chi ama l'avventura e il mistero.
mercoledì 25 luglio 2012
Recensione: In fondo alla palude ed. Fanucci
Capita spesso di non conoscere un'autore, di leggere il suo libro ed avere un vero e proprio colpo di fulmine. Lansdale è uno scrittore dell'800 catapultato ai giorni nostri. In fondo alla palude racchiude il meglio che un lettore di thriller vorrebbe leggere sempre. Scene crude, pathos, sentimenti contrastanti il tutto mescolato da una sapiente mano, quella di Lansdale. La storia scorre via che è un piacere, difficile staccarsi dalle pagine. Trama travolgente, personaggi che solo gli anni 30 americani potevano donarci. Un'ambientazione difficile, resa ancor più interessante dall'anima ancora razzista di un territorio americano del sud, mai del tutto uscito dal periodo della schiavitù e della ferocia riversata sulle popolazioni afro-americane.
Un libro che cresce di pagina in pagine a cui non si può resistere. Copertina morbida: 319 Pagine / ISBN-10: 8834711327 / ISBN-13: 9788834711323 / Editore: Fanucci
Un libro che cresce di pagina in pagine a cui non si può resistere. Copertina morbida: 319 Pagine / ISBN-10: 8834711327 / ISBN-13: 9788834711323 / Editore: Fanucci
lunedì 23 luglio 2012
Recensione: Amazzonia ed. TEA
James Rollins è un mago. Esistono pochi scrittori al mondo capaci di rapirti dopo 10 pagine. James Rollins è uno di quelli. Amazzonia è un libro molto accattivante, da subito si entra nel vivo e da quel momento non ci sono soste. La trama è consistente, veloce ma non superficiale e le situazioni sono avvincenti e mai banali. Ha dovuto studiare molto la storia e la tradizione dei popoli amazzonici ed il risultato è più che discreto.
Di solito quando scrivo poco è perché il libro non me ne ha dato adito. In questo caso consiglio vivamente la lettura di questo libro e di tutti gli altri di Rollins. Non ve ne pentirete.
Brossura: 482 Pagine /
Edizione: 1 /
ISBN-10: 885021197X /
ISBN-13: 9788850211975 /
Editore: TEA
Di solito quando scrivo poco è perché il libro non me ne ha dato adito. In questo caso consiglio vivamente la lettura di questo libro e di tutti gli altri di Rollins. Non ve ne pentirete.
domenica 22 luglio 2012
Recensione: La biblioteca dei libri proibiti ed. Garzanti
Traduzione perfetta, ma libro anonimo. Prima di qualsiasi pensiero sul romanzo, vanno fatti i complimenti al traduttore il cui lavoro non deve essere stato affatto facile vista la quantità di verbi e avverbi inventati del tipo "blibliotecare" o "rapelonzolare". Nonostante questa ottima traduzione il libro risulta anonimo. Non bastano le buone intuizioni, il racconto scorre a singhiozzo con fiammate improvvise e frenate eccessive. Trama e ambientazioni sono al limite della superficialità. La location è sempre vaga e la descrizione non offre punti di riferimento tali da poter costruirsi la propria piantina. I personaggi sono ben caratterizzati ma l'ambiente principale in cui si verificano i fatti , ovvero la casa, risulta impossibile da ricreare mentalmente, quasi come se non ci fosse una vera e propria "idea di casa", facendo risultare la lettura piatta.
Un buon libro per passare il tempo ma che non lascia il segno e scorre via troppo velocemente.
Copertina rigida 255 Pagine /
Edizione: 1 /
ISBN-10: 8811681839 /
ISBN-13: 9788811681830 /
Editore: Garzanti
Un buon libro per passare il tempo ma che non lascia il segno e scorre via troppo velocemente.
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