domenica 2 agosto 2015

Recensione: Igiene dell'assassino di Amelie Nothomb

Igiene dell'assassinoIgiene dell'assassino by Amélie Nothomb
My rating: 5 of 5 stars

Nonostante più di un amico lettore mi avesse dissuaso fortemente da leggere Amelie Nothomb e questo libro in particolare, ho trovato incredibilmente brillante Igiene dell'assassino. Un' intervista fra le più inusuali, al limite del grottesco che riesce ad interessare il lettore dopo poche pagine.
Può sembrare assurdo, ma quando in un brano del libro, si parla di libri da mangiare, da interiorizzare, ebbene, non si può non pensare che proprio quest'opera sia una di quelle da dover mangiare, da interpretare bene. Leggere non per leggere , ma leggere per capire. Eppure è così difficile per me, trarre conclusioni rispetto alla trama, che sembra di aver letto solo per leggere e allo stesso tempo, mi sembra di non aver centrato davvero il pensiero dell'autrice.
Perché in gioco ci sono molti sentimenti, e di molti tipi. Amore, morte, sofferenza, estasi, misticismo, cattiveria, ma soprattutto emergono la purezza e l'innocenza tipica dei bambini. Quella del personaggio principale, ormai vecchio, malato e in punto di morte, che nonostante la sua immensa cultura, non riesce a vedere le cose dal punto di vista di un adulto, con coscienza , con maturità, ma con l'indole e il pensiero di un bambino. Il non comprendere cosa sia davvero la morte, le sue conseguenze sugli altri, l'incapacità tipica e innocente che si ha in tenera età, quando non si sa cosa sia la morte, non si capisce cosa sia davvero un assassino, perché si è ancora lontani , troppo lontani dalla vecchiaia e dalle brutture del mondo.
Ecco, non so davvero se abbia o meno capito questo libro, certo è che , quando delle righe su una pagina bianca, fanno riflettere a lungo, significa che ciò che si è letto, forse non morirà con l'ultima pagina.

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