martedì 12 gennaio 2016

Recensione: Invisible Monsters di C. Palahniuk ed. Mondadori

Invisible MonstersInvisible Monsters by Chuck Palahniuk
My rating: 2 of 5 stars

Era una lettura che andava fatta... Ero davvero curioso di conoscere Palahniuk ma il risultato non è stato dei migliori. In particolare, nonostante una scrittura scorrevole e molti spunti di riflessione, la storia risulta piena zeppa di colpi di scena che paradossalmente stufano il lettore. Trama molto trash e veloce, perfetta per un film di Tarantino (che ha gia lavorato a versioni cinematografiche di Palahniuk con FightClub).
Tutto sommato , ed ora gli estimatori di questo scrittore grideranno allo scandalo, sembra la brutta copia di Bukowski, o per lo meno, a me ha dato questa sensazione. Sembra più voler trasmettere la sua continua ricerca di uno stile che produrre una storia vera e propria.
Le note interessanti però ci sono, e fra i vari spunti di riflessione , seppur portati all'estremo e forse dandogli una connotazione troppo grottesca, c'è la "problematica" omosessuale e transgender. Mette in risalto contraddizioni familiari ed esistenziali, momenti di debolezza ed altri di profondo odio, di rancore soprattutto verso se stessi.
Ma nonostante siano tutte riflessioni serie, l'aver banalizzato e estremizzato il tutto, non credo abbia poi giovato allo scrittore nella reale trasmissione di sentimenti per cui quasi ci si ride su invece di approfondire determinate situazioni.
Non credo leggerò altro di Palahniuk ma bisogna sempre togliersi la curiosità.

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Recensione: La bussola d'oro di P. Pullman ed. Salani

La bussola d'oro (Queste oscure materie, #1)La bussola d'oro by Philip Pullman
My rating: 5 of 5 stars

Un libro dai risvolti incredibili con una trama per nulla banale. Sarà anche un libro per ragazzi , ma i premi vinti anche in categorie non proprio per la letteratura fantasy, mettono ben in evidenza che si tratta di un opera complessa. La scrittura nella prima parte appare intermittente. Sembra poco scorrevole, dico sembra perché ho letto il libro non in modo continuo e quindi é possibile che sia stata più colpa mia che dell'autore. Tuttavia arrivati ad un certo punto della storia é praticamente impossibile smettere di leggere e pagina dopo pagina si inizia ad entrare all'interno della trama, in profondità e come funghi iniziano a spuntare le prime riflessioni. É un libro che in maniera leggera parla di anima, che sia un daimon ed abbia forma animale è intrigante e interessante, perché il daimon , rappresenta la purezza dell'anima dei bambini che é pari a quella di un animale, che é puro.
Per non parlare dei continui collegamenti alla scienza , alla filosofia alla religione. In una continua dicotomia bene - male che però risulta più complessa e con una linea di confine poco delimitata , eterea , incostante e a tratti incapace di essere percepita.
Un libro evocativo, capace di portarti in un mondo fantastico e nello stesso tempo mantenerti legato al reale e che nella sua struttura fantasy riesce ad andare in profondità. Un capolavoro.

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lunedì 11 gennaio 2016

Recensione: Storia di un corpo di D. Pannac ed. Feltrinelli

Storia Di Un CorpoStoria Di Un Corpo by Daniel Pennac
My rating: 5 of 5 stars

Davvero un libro scritto bene ed era inevitabile visto che chi lo ha scritto è Daniel Pennac. Delicato ma profondo, denso come il corpo davvero protagonista. Una sottile angoscia presente dall'inizio che non guasta e che rende reali le varie fasi della vita, con la presenza necessaria della gioia della scoperta e della rinascita di un corpo ad ogni fase della crescita.
Devo ammettere che è un piccolo capolavoro e non sono del tutto convinto che si possa parlare di romanzo. Mentre leggevo, più volte mi sono dovuto fermare a riflettere perché sembrava parlasse di me, poi di un amico, di un parente, di mio padre, di mio nonno. Alla fine ho smesso di dare un viso a quel corpo, perché ho capito che era il corpo di tutti noi.
Ne consiglio vivamente la lettura.

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Recensione: Giro di vite di H. James ed. Newton Compton

Giro di viteGiro di vite by Henry James
My rating: 3 of 5 stars

Ecco cosa succede quando sulle copertine, su alcuni siti, in alcune recensioni si fa riferimento ad un film, The Others, che credo sia un capolavoro assoluto, creando delle aspettative che non fanno altro che sminuire il senso della lettura di un libro come Giro di Vite.
Probabilmente senza quelle aspettative, il libro avrebbe avuto molto più fascino perché alla fine un libro può piacere o non piacere ma se crea un dibattito fra amici o comunque ti fa riflettere sul senso del libro stesso, significa che qualcosa avrà pur voluto dire Henry James.
Del film neanche l'ombra anzi forse solo qualche "ombra", ma in realtà la scrittura seppur scorrevole, risulta scollegata da un capitolo ad un altro. Una storia raccontata a puntate, scritta probabilmente d'impulso senza avere ben chiara la fine.
Un libro sulla pazzia? Sulle presenze oscure? Sul disagio giovanile?
Come se mancasse una vera e propria chiave di lettura.
Nonostante tutte le esclamazioni del tipo "oh santo cielo" "che ci salvi il cielo" "che Dio non voglia" ecc ecc , che quasi fanno sorridere al lettore moderno, e nonostante di gotico ci sia poco o nulla tranne qualche breve momento in cui qualcosa sembra muoversi nel buio, è un libro interessante ma allo stesso tempo inconcludente, che non rende merito al periodo storico letterario. Per molti questo libro è un capolavoro, per altri un capolavoro mancato. Sono le dinamiche di alcuni libri del passato. Rimango interdetto e affascinato. Un libro che va letto, forse con meno aspettative.

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Recensione: Ti sembra il caso? Schermaglia fra un narratore e un biologo di E. De Luca ed. Feltrinelli

Ti sembra il Caso?: Schermaglia fra un narratore e un biologoTi sembra il Caso?: Schermaglia fra un narratore e un biologo by Erri De Luca
My rating: 5 of 5 stars

Non ho fatto in tempo a collegare i pezzi che subito un libro letto molto tempo fa di Jacques Monod , Il caso e la necessità , aveva gia fatto il suo ingresso fra le lettere dei due protagonisti. Uno scrittore ed un biologo, che invece di sfidarsi come da sempre il mondo umanistico e quello scientifico ha fatto, cercano la convergenza, cercano l'incontro delle scienze, e forse lo trovano.
La convergenza sta nel pensiero, uno scrittore un umanista deve pensare per creare, deve osservare , deve provare , deve avere intuito, deve sviluppare. Un biologo, uno scienziato, deve fare esattamente le stesse cose per arrivare a sviluppare un'idea, a trovare una chiave.
Ho sempre creduto nell'interazione fra tutto i tipi di scienza, perché quando si intersecano più cose , normalmente, si giunge a capolavori. Che siano pagine di un libro o scoperte eccezionali, il caso o la necessita ha voluto che si giungesse alla nascita di qualcosa di speciale.
Mai sottovalutare il pensiero e le sue infinite strade. L'unione è arricchimento, sempre.

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domenica 4 ottobre 2015

Recensione: Bibliomania di G. Flaubert ed. Murgia

BibliomaniaBibliomania by Gustave Flaubert
My rating: 5 of 5 stars

Si può condensare in 30 pagine la follia per i libri? Si. Flaubert c'è riuscito in pieno ed in questo racconto è riuscito anche ad inserire elementi tipici di chi ha una passione smisurata per il libro, fino a morirne.
Nell'esasperazione di un racconto di un'epoca passata, c'è anche la verità dei tempi moderni. La passione per il libro, la bibliofilia non è cambiata affatto. Chi ama i libri, chi ama la carta , continuerà ad amarla per sempre. Il libro va letto, toccato, riposto nella propria libreria, ripreso, ritoccato, collezionato.
La possessione ed il culto delle parole. Sono un bibliofilo, magari non morirò a causa di un libro, ma di sicuro difenderò la sua esistenza fin quando ci riuscirò.


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venerdì 11 settembre 2015

Recensione: Tempi glaciali di Fred Vargas

Tempi glacialiTempi glaciali by Fred Vargas
My rating: 4 of 5 stars

Sarò sincero, se non avessi trovato una chiave di lettura particolare, il libro non mi sarebbe piaciuto come quelli precedenti. Ma la Vargas in questa nuova storia di Adamasberg aveva qualcosa da dire e attraverso le parole e sotto mentite spoglie di un "semplice thriller", ha nascosto un pensiero che spesso è uscito nei suoi libri ma che stavolta ha oltrepassato i limiti autoimposti , probabilmente dall'autrice.
Una sottile linea che attraversa la storia, con il potere che sfrutta le debolezze umane, con le convinzioni dell'uomo che vengono di colpo smontate. Ed è proprio sulla debolezza dell'essere umano e sul potere che riesce sempre a sopraffare e a nascondersi, che si racchiude molto del pensiero di Fred Vargas in questo suo ultimo lavoro. Molta cura nella costruzione della trama e dei dettagli, meno misterioso del solito e forse con un'Adamsberg più "piatto" rispetto ad altre storie in cui il commissario era protagonista assoluto. Altro parallelo con in passato storico introdotto all'interno del racconto, ed altra chiave di lettura, questa volta più intima e personale, dove la fiducia viene scalfita.
Rispetto alle avventure passate scritte dalla Vargas e nonostante un lavoro ricostruttivo importante, la storia risulta un po' caotica e meno scorrevole delle precedenti. Tuttavia, Tempi Glaciali, è di gran lunga il miglior thriller letto quest'anno e merita in pieno di essere promosso e consigliato.

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Recensione: La misteriosa morte del ladro di pergamene di Jeri Westerson

La misteriosa morte del ladro di pergameneLa misteriosa morte del ladro di pergamene by Jeri Westerson
My rating: 3 of 5 stars

Scrupolosa ricostruzione dell'epoca, ma un thriller storico dai risvolti banali e abbastanza scontati. La storia in se non è scritta male, una buona caratterizzazione dei personaggi e della location, ed una scrittura scorrevole, riescono ad innalzare la qualità della trama. Tutto sommato, per gli amanti del genere non è un libro malvagio. Si riesce a leggere, ci sono pochissime pause e l'ambientazione storica medioevale riesce ad attrarre il lettore fino all'ultima pagina. Si, lo so, sicuramente c'è di meglio in giro, ma per una lettura semplice e rilassante va più che bene.

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lunedì 3 agosto 2015

Recensione: Assassino senza volto di Henning Mankell

Assassino senza volto (Wallander, #1)Assassino senza volto by Henning Mankell
My rating: 4 of 5 stars

Straordinario Mankell. Avevo già letto il suo secondo libro I Cani di Riga e lo avevo trovato particolarmente intrigante anche se pesante. Assassino senza volto è la prima opera riguardante il Commissario Wallander, le atmosfere sono fredde, cupe, con una sottilissima ironia di fondo che però non prende mai vero corpo durante la lettura. Rispetto altri libri del genere, ho trovato Assassino senza voltoè un libro interessante, l'autore è riuscito da subito ad appassionarmi. E' una dote molto rara quella di alcuni scrittori di gialli o thriller, di riuscire ad attirare l'attenzione del proprio lettore dopo poche pagine, senza dilungarsi in ampi preamboli, o in troppi intrighi a volte, quasi a confondere il lettore più che a creare fili logici e angoli oscuri che possano davvero ricreare pathos. L'importanza dell'attesa non deve stancare anzi deve permettere di attivare quel meccanismo che tutti i giallisti lettori adoperano , di immedesimarsi nel personaggio principale che spesso è un commissario o un detective per cui seguire un labile filo logico senza dover rincorrere amenità e assurdità di ogni genere e tipo.

Sullo sfondo del classico giallo, è evidente il senso di abbandono, la vecchiaia , l'amore, la morte, il razzismo, in una parola sola : indifferenza!

Chi disprezza i gialli, dovrebbe leggere , a volte , oltre la mera equazione commissario-assassino , perché chi sa scrivere , è capace di inserire anche all'interno di un thriller poliziesco, elementi di alta letteratura e nobili pensieri.

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domenica 2 agosto 2015

Recensione: Finzioni di Jorge Luis Borges

FinzioniFinzioni by Jorge Luis Borges


Questa volta mi sono spinto davvero oltre, prova ne é il fatto che mi sia trattenuto dal dare un punteggio ad un opera così profonda, brillante e ambiziosa. Finzioni. Ed alla fine cosa é un libro se non un'astuta finzione. Una storia narrata, un racconto , una leggenda. No, quest' opera di Borges é molto più che una semplice raccolta eterogenea di racconti fantastici, storici, polizieschi. É un'insieme di immensa cultura storico - letteraria , una fucina di invenzioni grammaticali ( tanto da far penare il traduttore) , un condensato di fantasie veritiere o di false verità .

Incredibile e difficilissimo Borges. Ho letto, ma so di non aver compreso. Tuttavia so di aver letto Borges, farò "finta "di aver compreso.

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Recensione: Igiene dell'assassino di Amelie Nothomb

Igiene dell'assassinoIgiene dell'assassino by Amélie Nothomb
My rating: 5 of 5 stars

Nonostante più di un amico lettore mi avesse dissuaso fortemente da leggere Amelie Nothomb e questo libro in particolare, ho trovato incredibilmente brillante Igiene dell'assassino. Un' intervista fra le più inusuali, al limite del grottesco che riesce ad interessare il lettore dopo poche pagine.
Può sembrare assurdo, ma quando in un brano del libro, si parla di libri da mangiare, da interiorizzare, ebbene, non si può non pensare che proprio quest'opera sia una di quelle da dover mangiare, da interpretare bene. Leggere non per leggere , ma leggere per capire. Eppure è così difficile per me, trarre conclusioni rispetto alla trama, che sembra di aver letto solo per leggere e allo stesso tempo, mi sembra di non aver centrato davvero il pensiero dell'autrice.
Perché in gioco ci sono molti sentimenti, e di molti tipi. Amore, morte, sofferenza, estasi, misticismo, cattiveria, ma soprattutto emergono la purezza e l'innocenza tipica dei bambini. Quella del personaggio principale, ormai vecchio, malato e in punto di morte, che nonostante la sua immensa cultura, non riesce a vedere le cose dal punto di vista di un adulto, con coscienza , con maturità, ma con l'indole e il pensiero di un bambino. Il non comprendere cosa sia davvero la morte, le sue conseguenze sugli altri, l'incapacità tipica e innocente che si ha in tenera età, quando non si sa cosa sia la morte, non si capisce cosa sia davvero un assassino, perché si è ancora lontani , troppo lontani dalla vecchiaia e dalle brutture del mondo.
Ecco, non so davvero se abbia o meno capito questo libro, certo è che , quando delle righe su una pagina bianca, fanno riflettere a lungo, significa che ciò che si è letto, forse non morirà con l'ultima pagina.

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sabato 1 agosto 2015

Recensione: Scorre la Senna di Fred Vargas

Scorre la Senna (Commissaire Adamsberg, #5)Scorre la Senna by Fred Vargas
My rating: 5 of 5 stars

Inevitabilmente 5 stelle. Aspettando una nuova storia di Adamsberg o dei tre evangelisti, preso da un attacco di "vargasite" acuta, ho letto questo mini libro, 3 racconti brevi di Fred Vargas con protagonista Adamsberg e il suo assistente Danglard. Tre racconti di breve durata ma come sempre ipnotici, assurdi, inusuali come sempre accade quando c'è il commissario di mezzo.
Nell'attesa di una nuova grande storia, un piccolo aperitvo piacevole.

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Recensione: La lunga notte del dottor Galvan di Daniel Pennac

La lunga notte del dottor GalvanLa lunga notte del dottor Galvan by Daniel Pennac
My rating: 5 of 5 stars

Mi ero quasi dimenticato di avere questo libro di Pennac, anzi, mi ero quasi dimenticato dell'esistenza di Daniel Pennac e del suo inimitabile ritmo, della sua scrittura fresca, veloce e divertente. Come in tutta la saga del Signor Malaussene, anche in questo racconto possiamo ritrovare tutta la qualità della scrittura di Daniel Pennac. Sullo sfondo di un anonimo ospedale, il classico e intrigante stile sliding doors in cui alla fine è il fato e la complicità di una situazione al limite del grottesco a decidere la vita futura di una persona. Come sempre incredibile Daniel Pennac, in poche righe di un racconto, l'incredibile capacità espressiva di un vero campione.

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venerdì 31 luglio 2015

Recensione: Ventiquattr'ore nella vita di una donna di Stefan Zweig

Ventiquattr'ore nella vita di una donna (Garzanti Grandi Libri)Ventiquattr'ore nella vita di una donna by Stefan Zweig
My rating: 3 of 5 stars

Nonostante sia il solito Zweig, intimo, profondo, intenso, questa volta il racconto mi è sembrato noioso ed a tratti incapace di rendere vivide le immagini che via via lo scrittore descriveva. Piatto nella gestione dell'ambiente circostante, credo, volutamente annebbiato. Per quanto Zweig sappia sempre, in poche righe, descrivere benissimo i sentimenti, questa volta appare troppo veloce e distaccato nel farlo.
Ad ogni modo,Stefan Zweig , bisogna conoscerlo e quindi vale assolutamente la pena, leggere tutte le sue opere.


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Recensione: Cronaca di una morte annunciata di Gabriel Garcia Marquez

Cronaca di una morte annunciataCronaca di una morte annunciata by Gabriel Garcí­a Márquez
My rating: 3 of 5 stars

Gabo è sempre Gabo, ma cronaca di una morte annunciata è quella classica opera che oscilla fra il capolavoro e l'oblio letterario. Mi spiego meglio. La costruzione della storia così sincopata e onirica, ammantano il libro di una strana nebbia, come un sottile velo e le immagini dapprima con un movimento lento, diventano poi frenetiche. La parte migliore del libro è sicuramente quella finale, in cui si fa sempre più pressante l'idea della "morte annunciata"con il classico "fato" che ci mette lo zampino per fare in modo che quello che non doveva accadere poi accade davvero. Capolavoro che va riletto più avanti, perché Gabriel Garcia Marquez è un costruttore di sogni, e spesso i sogni lasciano dubbi. Se si potesse sognare spesso la stessa cosa anche i sogni potrebbero apparire più chiari, per fortuna con i libri si può fare.

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giovedì 30 luglio 2015

Recensione: Due delitti per un monaco d Ellis Peters

Due delitti per un monacoDue delitti per un monaco by Ellis Peters
My rating: 5 of 5 stars

Imprevedibile, ma meno contorta e più attenta ai particolari, Ellis Peters dopo 30 pagine avvolge il lettore e non lo molla più fino alla fine. Una lettura leggera per amanti del genere, che fa riflettere però su virtù quali amicizia , amore e dignità, e che punta molto sul valore del tradimento e dell'onestà. Ottima lettura per gli amanti del giallo storico.

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Recensione: Il meglio che possa capitare a una brioche di Pablo Tusset

Il meglio che possa capitare a una briocheIl meglio che possa capitare a una brioche by Pablo Tusset
My rating: 4 of 5 stars

Brillante, dissacrante, veloce e sporco. Sembra che Welsh e Tom Robbins abbiano voluto scrivere un libro assieme. E' un noir atipico quello di Tusset, perché a modo suo divertente e addirittura erotico in certi casi. Di sicuro volontariamente grottesco, con un personaggio principale che sembra essere uscito dal Lercio per le sue caratteristiche fisiche/psichiche e da Uno zoo lungo la strada per il contesto in cui si muove. Una lettura diversa dal solito, con un buon ritmo e tante idee ma tutte ben delineate. Consigliato.

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mercoledì 29 luglio 2015

Recensione: Sotto i venti di Nettuno di Fred Vargas

Sotto i venti di Nettuno (Commissaire Adamsberg, #6)Sotto i venti di Nettuno by Fred Vargas
My rating: 4 of 5 stars

Molto molto "giallo" rispetto a tutti gli altri. Più pathos, più ambiguità, una esagerata voglia di "puzzle del thriller". Ci sarà voluto molto tempo a Fred Vargas una volta sparpagliati i pezzi del puzzle, per rimetterli insieme e fare in modo di farli combaciare alla perfezione. In alcuni momenti forse esagera, ma poi effettivamente tutto prende la solita piega dei libri dell'autrice. Non è facile scollarsi dalle pagine, se solo lasci per dormire o per andare a lavoro, durante la notte o il resto della giornata hai in mente solo le pagine che non hai ancora letto, sintomo che il "sistema Vargas" funziona sempre e in ogni caso. Aspetto con ansia una nuova opera della scrittrice francese, perché so per certo che non sarà uno di quei libri acquistati , iniziati e abbandonati dopo qualche pagina.

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Rcensione: Io sono il tenebroso di Fred Vargas

Io sono il tenebroso Io sono il tenebroso by Fred Vargas
My rating: 5 of 5 stars

Non ho davvero più parole per descrivere le opere di Fred Vargas. In particolare questo libro, ultimo atto in senso cronologico della saga dei Tre Evangelisti, ha un ritmo pressante fin dall'inizio. Non lascia scampo al lettore accanito della Vargas. Interessante , meno misterioso degli altri due capitoli precedenti, semplice ma appassionante. Ottima la caratterizzazione di uno dei personaggi principali. Se ci fossero gli Oscar anche per i personaggi dei libri, uno di questi avrebbe vinto di sicuro quello come attore non protagonista. Capirete da soli chi sia il personaggio in questione.
Il libro scorre via in modo gradevole ed è davvero impossibile staccarsi dalle pagine. Personalmente trovo che sia uno dei migliori libri della Vargas che in questo più che in altri, ha raccontato la storia in modo asciutto e con meno fronzoli, anche se tutte le opere della scrittrice sono più o meno di ottima fattura,questa sembra essere stata quella più intima e diretta.
Consiglio a tutti questa lettura.

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martedì 28 luglio 2015

Recensione: L'altra parte di Alfred Kubin

L'altra parteL'altra parte by Alfred Kubin
My rating: 3 of 5 stars

È uno di quei libri che sembra tagliato con l'accetta precisamente a metà o quasi una prima parte interessante, scorrevole , scritta davvero bene. Una seconda parte decisamente troppo onirica , kafkiana, ma Kafka nacque dopo in tutti i sensi. Non ho ben capito se questa netta divisione abbia o meno un senso logico o sia solo frutto della fantasia malata di Kubin. Sembra che abbia ripercorso tracce della Divina Commedia , partendo dal Paradiso ( entrata nel regno del sogno) , passando per il Purgatorio( una stasi catatonica nel regno) e finendo con l'Inferno ( il totale delirio nel regno del sogno).
Probabile che Kubin abbia iniziato la sua opera sano, ma che l'abbia finita in un momento poco felice della sua vita. Peccato perché per buona parte del racconto questo libro ha rasentato la perfezione.

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